Misurare è in qualche modo consostanziale all’Uomo. Dalla notte dei tempi misurare è parte delle attività quotidiane dei nostri avi. Si misura per conoscere e comprendere, in particolare i fenomeni fisici.
Questo desiderio di conoscenza ci ha trasformati da piccoli gruppi, per lo più politeisti che tendevano a spiegare i fenomeni fisici osservati come la conseguenza delle azioni di divinità più o meno benevole, in una civiltà tecnologica alla cui radice si è collocata, in modo più o meno consapevolmente accettato, la scienza. In questo contesto le misure rappresentano uno strumento essenziale per la
comprensione del mondo. Senza misure, il bosone di Higgs resta nella mente di Higgs: esattamente come l’attrazione newtoniana nella mente di Newton, l’atomo in quella di Bohr e la relatività, ristretta o generale che sia, in quella di Einstein.
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